Eden, disegno di Lele Luzzati |
Nel parcheggio dell'ospedale semideserto mi vengono incontro i due soliti africani, uno più nero dell'altro, vogliono vendermi braccialetti, accendini e cose simili. Non è periodo, dico. Non posso buttare via i soldi in cazzate, mi spiace. Loro hanno voglia di parlare, però. Chiedono sempre quanti anni hai, hai un marito, hai figli. Sono fissati con i figli, gli africani. Se gli dici che sei sposata e non hai figli, vanno in paranoia, e cominciano a farsi mille domande. Per tagliare corto, dico che non posso avere figli. Ma come no, dicono loro. Sei giovane, puoi. Devi venire in Africa. In Senegal. Uno dei due, che si chiama Baba, dice che a chi non riesce ad avere figli, in Senegal viene fatto un rito speciale, se non ho capito male una sorta di bracciale con delle frasi del Corano o qualcosa del genere, che si chiama con un nome tipo maribu o melabu o un nome così che adesso non ricordo. Sorrido. Apro il portafoglio e gli mostro la collezione di santini e madonne italiani e sudamericani che porto sempre con me. Poi faccio un po' di domande anch'io, e scopro che sono musulmani: uno di loro ha due mogli, l'altro solo una. Per avere tante mogli bisogna avere tanti soldi, dice Baba. Già. Anche per avere tanti figli. A me ne basta uno. Non ho i soldi per comprare i tuoi accendini, ma credo che i soldi per mantenere un bambino li avrei. Forse devo venire in Africa. Forse. Forse il bambino è già lì che mi aspetta.
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Grazie! Pia deve verificare... porta pazienza!