venerdì 6 luglio 2012
Maledetta cocciniglia.
Lo ammetto. Per un po' ho infilato la testa sotto terra e ho finto di non vedere. Ma lo sapevo benissimo che la mia bella bougainvillea era malata. La vedevo deperire giorno dopo giorno, attaccata da qualcosa di diverso dal solito. Il mio balcone è sempre stato vittima di pidocchietti verdi che si concentrano ogni anno sull'oleandro e dintorni. Sui rami della bougainvillea vedevo invece crescere dei batuffolini bianchi, e mi ci è voluta la Simo per capire di cosa si trattasse. La Simo ha sentenziato: cocciniglia cotonosa. Poi, lei, che è sempre prudente, mi ha detto che avrei potuto tentare un salvataggio naturale usando alcol e cotton fioc... ma mentre lo diceva scuoteva la testa, osservando i rami ormai compromessi. Mi ha fatto scegliere tra il prodotto chimico e quello che io chiamo rapaggio a zero, che è una pratica che di solito funziona, ma che ti può anche far morire la pianta. Le ho scelte entrambe. O meglio, per la bougainvillea ho scelto il rapaggio, e quello che sarà sarà. Per le altre tre piante infettate (sì, perché nel frattempo l'infezione si era trasmessa al gelsomino e alle gerbere che ancora non sono fiorite) ho lasciato fare alla chimica. E sembra aver funzionato, perché oggi, sulle foglie e sui rami, c'erano tanti cadaverini secchi e stecchiti. Forse però dovrò anche intervenire manualmente pulendo le foglie una a una. Ben mi sta. La prossima volta non dormirò sugli allori (e nemmeno sui gelsomini...).
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Grazie! Pia deve verificare... porta pazienza!